Sii fedele all’Ideale. Solo all’Ideale.
Quando chiedi, quando proponi, quando critichi o ti lamenti, quando giudichi, stai pronto: la mia prima lezione non sarà quella dell’insegnamento. No. Per prima cosa devo spezzarti: spezzare le catene della tua logica; spezzare la tua forma mentis; deluderti, provocarti, farti arrabbiare. Impietosamente. Se non lo facessi, come potrei mostrarti la Via? Come potrei entrare dentro di te e portarti l’insegnamento? Come potrei darti l’opportunità di trasformarti? Di cambiare? Di crescere? Come potrei farlo se accondiscendessi ai tuoi ragionamenti, alle tue suppliche, ai tuoi lamenti? Dove troverei il varco? Tutto quello che ti direi si conformerebbe al tuo modo di essere, al tuo modo di pensare, al tuo ego bisognoso di attenzioni. Non attecchirebbe nessun cambiamento. Certamente saresti felice, contento, appagato. Ti sentiresti ascoltato. Avresti la soddisfazione di avere da me conferma alle tue ragioni. Invece, ti spezzo. Subito. E poi, una volta fatto breccia tra le tue mura, potrei portare qualcosa: qualcosa che potrebbe davvero aiutarti.
Certo, ti arrabbi. Certo, mi detesti. Ma quello è l’unico modo per portarti la Fiamma: cosa ne farai, poi, sarà affar tuo, non mio. Io, il mio lavoro, l’ho fatto. Eppure, quasi subito, se hai un minimo di umiltà, lo senti: senti, che dietro a quella spietatezza, che tanto ti fa arrabbiare, che non ti fa sentire capito, senti che è arrivato un seme d’amore, che può germogliare e dare buon frutto. E allora, odiandomi ancora un po’, saprai ringraziarmi.
Ebbene, non ringraziare me: ringrazia te stesso per aver saputo accogliere, eroicamente.
– Carlo Dorofatti
(Foto: Velocidad, dipinto di Carlo Dorofatti, 2006)