Una riflessione sulla natura del male e sui detentori del bene
legittimati da Dio.

 

Il male è una presunzione di bene oppure, seconda possibilità, l’espressione di un semplice senso di rivalsa, una patologia dell’ego ferito.

Mi interessa ora riflettere sulla prima ipotesi: il male come presunzione di bene. Una presunzione difettosa, distorta, erronea e miope. No, non necessariamente caotica, anzi spesso è ordinatissima. Il male è difetto di intelligenza e patologia nella volontà di un presunto bene (di qualche genere) al quale conseguono, esponenzialmente, gravi crudeltà.

Nessuno vuole il male. Se chiedete a chiunque, anche ai più “cattivi”, nessuno di loro vi dirà che desidera il male. Forse desidera il male di qualcuno, ma inquadrerà quel male comunque in una visione di ciò che, per lui, è bene, è giusto, è desiderabile, legittimo persino.

E cos’è il male? Il male è disarmonia. Non è altro che disarmonia: un eccesso, un abuso.

Appurato che l’armonia include tutti gli opposti in relazione dinamica, affermo che il male non è qualcosa che si contrappone all’idea che ci siamo fatti di ciò-che-è-bene, ma è disarmonia, con, a monte, un’ignoranza: una  presunzione fallace di bene, forse all’inizio in buonissima fede, ma le dinamiche che produce degenereranno in fenomeni sempre più evidentemente distruttivi.

La fallace presunzione di bene provoca disarmonia, ovvero il male: è ignoranza, distorsione, squilibrio, pretesa innaturale. Solo la natura (che ci appare talvolta così “spietata”) insegna il “bene”, perché mostra la vita nelle sue dinamiche complesse.

Il male è presunzione non solo nella buona fede ma, molto più evidentemente, nella cattiva fede, cioè quando si sa di usare “il bene”. Oggi le élite mondiali sono capitanate da persone molli, viscide, ignoranti, nevrotiche, ciniche e malaticce: sanno che potranno ottenere ciò che vogliono  sbandierando slogan di bene e convincendo tutti, con la forza o con l’astuzia, di quella versione di bene per cui lotta e vi chiederà di lottare, uccide e vi chiederà di uccidere, mente e vi chiederà di mentire, dispensa privilegi e ne pretenderà, imponendosi come salvatore o facendosi perenne vittima, impartendo doveri o pretendendo diritti, ma soprattutto reclamando quel fine di bene nel nome del quale giustificherà ogni mezzo. Ecco il male, le sue invenzioni, le sue furbe giustificazioni e manipolazioni valoriali, nel nome del bene.

Non vi sfugga che alla base di tutte le ideologie dell’oppressione si può scorgere puntualmente un’estrema convinzione di matrice religiosa. Più presunzione di bene di così! Eletti da Dio, legittimati da Dio, per servire Dio, in nome di Dio, peggio ancora quando è “l’unico vero”, ecco elargito il peggior bene possibile.

25 replies on “Una riflessione sulla natura del male e sui detentori del bene
legittimati da Dio.

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